Articoli, Possibilità

61.La liberazione dal passato (n.2) con un altro re leone. Ragione e consolazione nel processualista Carnelutti

(agg. 14.2.2023)La liberazione del passato è uno dei macigni che gravano sulle persone. Come trasformare una sconfitta in una lezione? Come mitigare un rimpianto o un rimorso? Una  nuova consapevolezza può dare qualche motivo di consolazione? Si usano in genere soluzioni autonome come in wikihow ma non è ben chiaro da dove venga la forza. E non si sa se quando si usa la mera psicologia questa via sia la malattia di cui  pretende di essere la cura. Mi pare lo abbia detto Karl Kraus. Alcune idee vengono dalla grande arte e filosofia

Nei giorni in cui si proietta Il re leone mi viene in mente un altro film che vede protagonista il grande felino. Guardando questo  videoclip  arrivano altri spunti più facilmente accessibili. É tratto dalle  Le cronache di Narnia del  grande scrittore C.S. Lewis. Ne è nata una trilogia di film. Qui sotto un bel video clip

Nella storia fantastica il leone sembrava essere arrivato tardi dopo che gli amici di Lucy erano stati in parte uccisi. Quindi il leone non ha potuto salvare le persone… in quella che sembra la  scena di una semplice favola ci sono due risposte  profonde, liberanti da un passato pesante. Per chi non vuol vedere il bel video ecco alcuni tratti del dialogo

Lucy la protagonista  chiede al leone:”perché non ti sei rivelato? Perché non sei venuto, ruggendo, a salvarci?” Il leone risponde: “le cose non capitano mai due volte allo stesso modo” Lucy lo incalza “se io fossi venuta quelli che sono morti avrei potuto salvarli”. Lui risponde pacato ma non distante:”non sapremo mai cosa sarebbe successo ma quello che succederà è un’altra storia “.Cioé se con il senno di poi tornassimo indietro in certe situazioni non é certo che si avrebbero risultati migliori. Non resta che accettare il passato. Si conferma una  via che aveva proposto Leonardo da Vinci e dalla grande Hannah Arendt e Carnelutti, dallo statista Nelson Mandela.

Si tratta di un riconoscimento che normalmente possiamo vedere  solo una parte del reale, è l’invito ad una sorta di umiltà che permette anche un  perdono implicito o indiretto. Il leone è infatti una figura che rappresenta un altro personaggio. Qui il link:  nell’ultimo minuto del video si  comprende chi.

A lui si è affidato anche il grande Francesco Carnelutti . Anche davanti al dolore quando gli era venuto meno sua  madre e quella dei suoi figlioli. Qualcuno gli aveva dato risposta: Sursum corda cioè più in alto i cuori (in  il Sole si leva al tramonto p.84-5). Un alto significato può dare un senso e quindi una migliore sopportabilità al dolore trasformando il passato senza dimenticarlo.

E chissà se una immaginazione  che usa la fantasia con il  grande scrittore   C.S. Lewis,  (autore tra l’altro di Cronaca di un dolore) non sia  una risposta tutt’altro che trascurabile. Nel racconto fantastico la verità diventa più facilmente accettabile . La fantasia è importante. E questo è stato oggetto anche delle migliori riflessioni filosofiche Sia il filosofo Kant sia un altro originale pensatore contemporaneo, Giuseppe Fornari,  riconoscono che tra sensibilità e l’intelletto umano si situa l’immaginazione con  una facoltà di sintesi difficilmente riconducibile solo all’uomo. C’è qualcosa di divino e trascendente nella sintesi tra le sensazioni ricevute ed elaborazione intellettuale . Di solito il divino viene raggiunto in un  modo diverso: non tanto la conoscenza ma  la fede religiosa  di chi si fa piccolo davanti al grande  Mistero cui si affida. Tuttavia può aiutare  anche questa conoscenza: il Divino potrebbe essere presente anche nella sintesi, cioè in quei momenti quotidiani e professionali, anche molto difficili, in cui si tirano le fila del discorso. Oppure il Divino potrebbe trovarsi anche nelle grandi idee che sintetizzano varie vicende vissute e incrociate con altre idee.

.

Taggato , , , ,