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79. La forza di Blade Runner 2049: un messaggio rinascente

3S insolite, importanti anche per i giuristi… specie a Natale


Se uno non ha visto il primo film Blade Runner Blade Runner 2049  ne raccomando la visione… distanziata… con i 3 short film preparatori per apprezzarlo  meglio e comprenderlo…  mando qui sotto qualche motivo per farlo. Rievoco il cineforum del liceo quando, allora come adesso, avevo qualcosa da dire… qui il mio entusiasmo è condiviso:
https://www.themacguffin.it/in-sala/blade-runner-2049-avete-mai-assistito-un-miracolo-si-laltra-sera-al-cinema/
(attenzione contiene un leggero spoiler per chi vuole vedere il film).

Quando nel 1983-84, probabilmente in prima superiore, abbiamo visto Blade Runner al cineforum un ragazzino alzava timidamente la mano nella discussione. Affermò che in quel film la particolarità era che i replicanti portavano le grandi domande che gli umani  spesso dimenticano di porsi: chi siamo, dove andiamo da dove veniamo, dove andiamo. Ricordo  che per quel ragazzino faceva fatica a farsi ascoltare. Le persone  rumoreggiavano.  E  il professore  intimò alla folla, di fare silenzio dicendo, con  folle esagerazione, che quelle cose non erano neanche degne di essere ascoltate dagli altri.

Quel ragazzino era di nuovo con me il 28 aprile 2018  quando ho visto Blade Runner 2049. Ha provato un’emozione grandissima nel vedere il tratto finale del nuovo film. In particolare quando Deckard (Harrison Ford) ha pronunciato il nome di una donna, dopo 34 anni. Un nome, peraltro con riferimenti precisi alle Scritture, non casuale, inavvertito ai primi commentatori. Un’emozione anche per lo spettatore con una buona memoria, come in estasi… Qualcuno, dopo la visione,  comprenderà  che il nuovo film porta i frutti di una maestria negli ideali, nell’amore, nella  fiducia, rischio e abbandono, assunzione di responsabilità e sacrificio fino al martirio. Quello che molti (umani o replicanti)  hanno accantonato. Un elogio di quanto ci fonda come persone, non replicanti.
Eh quel ragazzino diventato adulto lo conosco molto bene. Mi ha detto che le parole dette in quel cineforum non venivano da lui. So, per esperienza qui condivisa,  che avrebbe  ancora qualcosa da dire anche su Blade Runner 2049…*chi è l’uomo?: per Blade Runner le domande fondamentali di senso e una sensibilità, empatia verso i suoi simili, il senso degli eventi storici.
Per Blade Runner 2049 (da vedere con i tre short film preparatori*, sotto, per apprezzarlo  meglio e comprenderlo): la preziosità della trasmissione della vita ricercata dai replicanti davanti al loro limite, la ricerca dell’origine. Robot al limite  hanno compreso questa grande ricchezza. Si può obiettare dicendo che  la trasmissione della vita è propria anche del mondo animale, senza dubbio è così ma qui è  compresa a fondo, nella sua straordinarietà consapevole, da chi di regola non può trasmetterla. Sono senza anima i replicanti eppure nella loro organizzazione che fa ripensare la struttura e le dinamiche dell’umano l’anima si trasmette a loro… come dire che se l’uomo l’ha ceduta inconsapevolmente questa comunque resiste e sfiora i replicanti, segno culturale della percezione di una presenza indistruttibile, forse quella che per prima la vita ha generato l’uomo, peraltro con modalità su cui si stanno aprendo importanti scenari di ricerca . Dio? Sapere che c’è, che ci anima è importante:  “felicità è  credere nel indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo”(Kafka)
 
 
 
ps1
vedo che quel ragazzino aveva in parte anticipato il commento di Civiltà Cattolica del 2018.
https://www.laciviltacattolica.it/articolo/fantascienza-2018/
"...la narrativa d’anticipazione ci mette in guardia dalla situazione 
precaria del nostro pianeta, e soprattutto dal peggioramento dei 
rapporti personali e sociali, al punto che perfino gli esseri 
artificiali e tecnologici hanno e avranno molto da insegnarci su valori e
 sentimenti"

anche qui è interessante la sottolineatura:
http://cinquepassi.org/2017/04/film-della-settimana-23-29-aprile-2017/
sul senso che fa la differenza, e passa in alcuni casi attraverso un rovesciamento della potenza umana

“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” (Shakespeare e reclame Giulietta).
Scriveva il grande filosofo del diritto Capograssi: “Allora due cose sono necessarie agli uomini, che sono poveri esseri fragili e stanchi, due cose divine, due cose, che sono come il delizioso corroborante di tutti i loro sforzi, di tutti i loro esaurimenti, di tutte le loro stanchezza:  il sogno e la preghiera” Si può ricordare sulla preghiera un altro filosofo Wittgenstein : “pregare è pensare al senso della vita”. E per farlo può aiutare un altro filosofo, Jan Patocka, : “felicità è abitare nel senso della vita”

Sintesi: il senso differenziale, il segno,  nella potenza  del sogno. Eh sono  3S che fanno la differenza di un umanità consapevole.  Una cascata di luce e significato, vorrei affiancarlo per questo al dipinto natalizio di Achille Beltrame:

Applicazioni per i giuristi:   gli avvocati: chi è l’avvocato?: un replicante o un animato difensore di quanto merita di essere difeso (cfr.art. 1322 c.c) cercando di salvare la persona…? la sua essenza  è nel volume della voce o dei suoi affari? Oppure nello sviluppo degli argomenti che danno vita alla sua difesa. La tutela del bambino, della vittima più indifesa. Il posto più pericoloso per una creatura è il ventre materno. Allora nasce e ci incalza una dura domanda: chi è la vittima tra la madre e la creatura che può essere abortita? Qui un approfondimento generale  anche su questo tema

*1

sono tre i brevi film preparatori visibili anche da qui:

Blade Runner 2049 – Corto “2022: Black Out” di Shinichiro WatanabeWM

 

Blade Runner 2049 – Corto “2036:

 

79.Blade Runner 2049 – Corto “2048: Nowhere to Run” con Dave Bautista

giorno:  tempo in attesa del Natale e per quel giorno, ricordando anche il racconto dei magi che riconobbero la regalità di quel bambino