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93.L’umiltà e la fermezza di essere “parte”:

con l’arte di Tiziano, il meglio di Elon Musk, il taglio di Fontana, la sorella di Pascal, il giurista Carnelutti, la regia di Villenevue

 

Dall’alto in basso e poi da sx a dx: Tiziano, Presentazione di Maria al tempio (dettaglio), Gallerie dell’Accademia di Venezia. Interni di auto Tesla. Vita di Avvocato. Francesco Carnelutti

(agg.to 24 giugno 2024)

Noi usiamo chiamar parti i nostri clienti e, per quanto purtroppo gli uomini pongano scarsa attenzione alle parole, non possiamo non riconoscere i loro limiti, ma… siamo parti anche noi, limitati, esposti continuamente al pericolo e all’errore… non è tutto ma è già molto che l’avvocatura serva a mortificare l’orgoglio nell’anima dell’uomo. È il principio di una liberazione” (F. Carnelutti in Vita di avvocato)

Questo quadro di Tiziano che chiude la visita alle Gallerie di Venezia mi ricorda l’umile entrata dell’evento cristiano dentro l’ebraismo e il mondo classico per portarli alla pienezza del tempo…   Si inizia a compiere una novità prima inconcepibile. Secondo Capograssi il cristianesimo è  rivoluzione:  “l’Immobile che si muove, l’infinito che si limita, l’Eterno che muore”. Ha inizio in Maria, nell’umiltà, un atteggiamento  riguardo al quale sembra interessante  questa definizione: “abbassarsi per servire “(R.Bardelli). Sovviene l’ espressione di un teologo innovativo: “o si vive per servire o non si serve per vivere” (Leo Boff). Vale per il piano relazionale, poi sul piano della gestione di situazioni articolate può essere utile un minimalismo giuridico che porta a pensare una cosa alla volta. Alcuni ne hanno parlato  come di un’esperienza straordinaria con grande poesia, con l’immagini radiose, come il mistico  Ruysbroeck (solo  a pagina 9 nel lungo link quando parla della valle dell’umiltà) Poi ogni tanto si può salire sull’altopiano per vedere il più allargato orizzonte, ma bisogna stare attenti a non restare sempre lì.  Si dirà che le forme storiche ufficiali del cristianesimo non sono sempre state in sintonia  con questa caratteristica essenziale ma di regola nessuno è all’altezza dell’ideale che in certi momenti lo attraversa e, anche questo, è un invito, per tutti,  a pretendere di non avere sempre e subito tutta  la verità in tasca e, soprattutto, già in atto. Qui si mostra  la sua più avanzata comunicazione, in particolare al minuto 36 e 37 dove si spiega l’umiltà di Paolo: https://www.youtube.com/watch?v=cmx5tign9aI

Peraltro anche la più evoluta produzione economica parte non dal prodotto ma dai consumatori, come lo suggerisce l’uomo che, per certi aspetti, meglio la simboleggia: Elon Musk: “focus on customers“, anche lui non è partito dal suo prodotto ma ha cercato di essere parte dei desideri umani. Lo suggerisce anche Seth Godin, il punto è aiutare a risolvere un problema. Elon Musk  è entrato nel desiderio delle persone, in modo difficilmente cancellabile, cavalcando l’ondata ecologista.

Elon Musk inoltre non ha sfidato pretenziosamente  Ferrari e Porsche ma ha  prima creato oggetti attraenti,  prestazioni formidabili e inattese, conquistando subito  acquirenti imbattibili (Brad Pitt) e poi il resto è arrivato non senza ulteriori minacce ( come l’attacco all’auto elettrica persistente nel 2024)

Un importante richiamo all’umiltà arriva anche dall’avvocato Francesco Carnelutti e dal grande artista Lucio Fontana che sapeva darci un taglio…: qui sotto il post.

1 come accettare i limiti dei comportamenti umani:

L’equilibrio lo stabilisce appunto una grande donna del Seicento, la sorella del grande Blaise Pascal: “Il nostro primo dovere è l’umiltà, ma l’umiltà senza fermezza è debolezza, e il coraggio senza umiltà è presunzione”(J. Pascal). Poi Capograssi in un suo saggio, Autorità e carità, indicherà il fine e  la misura del servizio.  Per essere fermi bisogna partire da se stessi, ancora lo rileva Carnelutti

Il vero è che nell’obbedire più che nel comandare la volontà è esercitata poiché obbedire è comandare a se stesso, il più alto dei comandi. Domina più che conosci te stesso dovrebb’essere la divisa dell’umana perfezione (Interpretazione del Pater Noster. Avv. Francesco Carnelutti ). Di regola, se le regole sono giuste e proteggono le persone. Si recupera un antico dimenticato dono spirituale: il dominio di se stessi

 Per i giuristi: è auspicabile  comprendere la volontà delle parti che si ascolta subito ma  va vagliata in quanto espressione di ” parte”, non del tutto.  Come ha chiarito  benissimo, ancora, Francesco Carnelutti. Poi occorre attenersi umilmente alla ricostruzione di fatti e  delle norme e mostrare le conseguenze alla nostra “parte” con un certo metodo. Poi di fronte a pretenziose  affermazioni di controparte va opposto un fermo scudo: la richiesta delle motivazioni di certe richieste, un fermo “perché”(cfr. Simon Sinek) .

Video: qui un video commentato sulla poetica dei film di Denis Villenevue, regista di Prisoners e Blade Runner 2049:

Sono identità spezzate che accettano  l’imperfezione e comprendono che amare nel sacrificio vale la pena.

Vedo le convergenze su questa necessità auto sacrificale, eliminata dalla comunicazione, ma al centro di molte desolazioni,  varie convergenze:

Per l’accettazione del sacrificio sono: la figura del Battista (24 giugno), Giuseppe Capograssi che vede nel sacrificio la riconquista dell’attimo presente( introduzione alla vita etica, p.162 in Opere), la summa del pensiero di Giuseppe Fornari  che vede nel sacrificio anche il centro del pensiero  e della storia umana, e anche alcune opere d’arte di Andrea Bianconi in  cui viene sottolineato l’aspetto attraente ma  sono il frutto di un sacrificio importante e alcune opere lo sottolineano

giorni: 21 novembre, Presentazione della Vergine al Tempio, ogni giorno in cui il sacrificio è necessario

Ho sempre pensato – non oso dire di essere sempre stato capace di metterlo in pratica – che l’umiltà cristiana sia il principio più fecondo anche nel campo conoscitivo. Non ho mai avuto la presunzione di dare una teoria omniesplicativa, nemmeno sull’uomo. È giunto il momento di affermare senza più esitazioni che c’è soltanto una “teoria” capace di tanto, ed è il cristianesimo (R.Girard prefazione a Fra Dioniso e Cristo di G.Fornari). Un’esperienza di umiltà che si lascia attraversare da una forza, a tratti, a momenti, avvertita come irresistibile

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