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In  attesa della Pasqua riflettendo  sulla Passione più famosa…

Anche a margine dell’incontro tra l’Unione dei giuristi cattolici di Vicenza  e  il nuovo vescovo di Vicenza il 31 marzo 2023, e la successiva cena

Non è che i problemi non hanno soluzione, il problema è che la soluzione ha la forma della croce (J. Guitton)

Ringrazio tutti i giuristi che hanno potuto partecipare alla celebrazione del 31 marzo presso il Centro Onisto a Vicenza che si è svolto alla vigilia della Settimana Santa.

Il  racconto della Passione non cessa di riservare sorprese a chi lo legge con attenzione, curiosità e fede. Sono  emerse anche durante la celebrazione della messa e la successiva cena alcune sottolineature. La Passione:  

1 Evidenzia la violenza umana contro vittime innocenti scomode alla maggioranza del potere (come quella subita anche da Seneca, Cicerone, Socrate, Giovanna d’Arco e ogni martire, il magistrato Livatino…). Il racconto della Passione  ha 4 resoconti che ne provano assieme ad altri la storicità

2 incarna al momento necessario la possibilità, unica nel Figlio,  di amare i nemici (non i comportamenti) e di perdonarli 

3 mostra  anche un nuovo atteggiamento verso la vita. Qui  è illustrato in  una delle migliori catechesi sulla Settimana Santa con riflessi su tutta la vita, non l’ho ancora sentita tutta ma dal minuto 18 al 25 c’è forse  la parte più interessante…(spoiler sotto  per chi ha non tempo di ascoltare* ) https://youtu.be/hyUhaELjGT0

Ed  è corrispondente  a quanto ha suggerito dall’Assistente spirituale dei giuristi cattolici, Mons. Don Ezio Busato  (ai commensali che lo potevano udire durante la cena che ha seguito l’incontro con la celebrazione con il vescovo): l’accettazione** di tutta la vita anche dolorosa si può fare  vivendo l’attimo presente***. Si fa presente, dono il magistero di Chiara Lubich di cui a cui Don Ezio si appoggia. L’insegnamento è stato concretamente realizzato anche della vicenda di Chiara Corbello Petrillo il cui motto era: “piccoli passi possibili”e ha un contenuto analogo nella sapienza orientale del qui e ora che in taluni casi tuttavia o spegne il desiderio o tende a sopravalutarlo)

4 Da giuristi possiamo rilevare anche che nel momento estremo dell’iniquo processo a Gesù (svolto di notte e senza alcuna garanzia) è mancata la fermezza del governatore Pilato nel difendere l’innocente, avrebbe potuto moderare la pena e fermarsi alla fustigazione. Non c’è stata clemenza, quella virtù nel giudicare che viene descritta nell’articolo odierno del Sole 24 Ore segnalatomi stamattina dal nostro collega avv. Gianpaolo Frigo.

Clemenza è un’interessante virtù da recuperare influenzata da una sotterranea vena carsica che è il timore di Dio cioè la consapevolezza del Divino che attraversa tutte le creature, ognuna è vittima del male altrui per qualche aspetto, e pertanto, per certi aspetti un povero cristo, il che implica  anche comprensione verso quella persona(e prima ancora verso le sue vittime) non per il comportamento maligno tenuto che va bloccato prima se possibile, sanzionato, anche duramente poi,  ma per quella persona sottoposta a giudizio, perché la pena non venga da lui percepita come vendetta. Il giurista può cercare  di trovare il modo di custodire e riparare le persone e le loro relazioni.

“Beati gli operatori di pace* perché saranno chiamati figli di Dio”, in particolare dopo aver accettato la croce, che come ha sottolineato il vescovo perché Cristo l’ha  “trasformata da strumento di tortura in forma  espressiva dell’amore di Dio”

5 il vescovo  ci ha sottolineato nell’omelia della messa la bellezza e il potenziale di uno dei versi della Bibbia presenti nella prima lettura  e pronunciate da uno sconfortato profeta Geremia.” Mi dicevo: «Non penserò più a lui,non parlerò più in suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, racchiuso nel midollo delle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo,ma non potevo”(Ger.20,9) Si tratta della testimonianza del profeta  perseguitato, della passione d’amore che, anche dentro momenti depressivi, lo attraversa  insieme ad  un irresistibile ed imprevedibile indizio di resurrezione. E anticipa, sintetizza  nelle sue pazienze la Passione di Cristo e quella di ogni uomo.

Buona domenica delle Palme

*spoiler: la croce è tutta la vita anche nei suoi aspetti più difficili da accettare”(L.M. Epicoco)

**la collega avvocato Claudia Longhi presente alla messa e poi alla cena ha ricordato l’insegnamento del Cardinale Ballestrero a Torino che invitava a finire ogni giornata spesa nell’assolvimento dei propri doveri  nella pace senza rimorsi e rimpianti.

 

Sono andato poi a vedere la figura di questo Cardinale e ho trovato il suo stemma molto significativo” in omnia  bonitate et veritate” Anche questo condensa la passione e anche la missione dei Giuristi cattolici.

 

 

 

Riflette specularmente il motto di Antonio Rosmini: “legis plenitudo charitas”. Anche qui si riflette il dramma della passione di Cristo dove addirittura l’amore giunge al punto di assorbire e trasformare dall’interno,  nella pienezza dell’amore anche l’abuso della legge perpetrato contro Cristo

 

***”La momentanea bellezza dell’istante è l’unica cosa nell’universo che concorda con l’affanno delle nostre anime”(Nicolas Gomez Dàvila). E la sua memoria è vitale al momento del deserto

stato dell’articolo: bozza

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