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25 Chi difende gli avvocati: la lezione di S.Agostino

anche per l’Afghanistan e l’Ucraina, contro ogni vendetta

Tu… sei stato inviato proprio per impedire che si cerchi di spargere il sangue di alcuno (Agostino)

(aggiornamento 28 agosto 2022)

Gli avvocati sono tra le categorie più screditate e pochi riescono bene a difenderli nella loro funzione. Anche loro sono persone imperfette nei loro comportamenti ma questo vale per ogni categoria di lavoro.
Forse qui la critica è più giustificata per la essenziale funzione che gli avvocati dovrebbero svolgere sempre al meglio nelle circostanze in cui si trovano: la difesa. E quando non c’è difesa o la stessa è male svolta si eclissa la civiltà e si apre sul malcapitato quella che Simone Weil definisce la sventura.

Agostino imparò molto bene la lezione sulla difesa dal suo maestro, il vescovo  Ambrogio

La magistrale difesa che Ambrogio svolge verso un malcapitato  è illustrata nel precedente articolo 

Successivamente Agostino  in una sua lettera riuscì addirittura a difendere in maniera spettacolare il lavoro dell’avvocato.  Come ho riportato nell’agenda creata per il 2017:

“Titolo più grande di gloria è proprio quello di uccidere la guerra con la parola anziché uccidere gli uomini con la spada e procurare o mantenere la pace con la pace e non già con la guerra. Certo anche quelli che combattono, se sono buoni, cercano senza dubbio la pace, ma a prezzo di sangue. Tu, al contrario, sei stato inviato proprio per impedire che si cerchi di spargere il sangue di alcuno. Mentre quindi gli altri soggiacciono ad un’evenienza inevitabile tu hai una missione invidiabile”
(Agostino in Epistola CCXXIXX, Dario comiti, 2 XXXIII, p. 1019).

Agostino risponde all’argomentazione per cui  il diplomatico (l’equivalente dell’avvocato) vale meno del soldato (e quindi dell’assistito)  perché solo il soldato corre il rischio di essere ucciso e di dover uccidere. Senza dubbio lo scontro dell’avvocato, di regola, è meno materialmente violento. Ma l’avvocato operoso può anche fare in modo che molte persone, anche quelle munite di armi,  siano meno violente e quindi corrano meno gravi rischi per la loro stessa persona. L’argomentazione è a fortiori: se la disponibilità  a spargere il proprio sangue  valorizza il  soldato che cerca la pace la possibilità per cui l’avvocato combatte, la lotta preventiva per  evitare il sangue ad ogni soldato  valorizza l’avvocato. Peraltro anche Il legale affronta un altro sicuro sacrificio: impiegando il proprio tempo per cercare di vedere il futuro e dirigere la controversia, anche nel contraddittorio. Così il buon avvocato, anche nella diplomazia, realizza in pieno la sua funzione cercando, con il suo sacrificio, di evitare ogni violenza all’assistito. Come insegnava anche l’avv. Gandhi prima di diventare statista, non a caso, nella pace. L’insegnamento corrisponde a quello di Sun Tzu ne L’arte della guerra: “L’arte della guerra consiste nello sconfiggere il nemico senza doverlo affrontare”. Questo non significa non dover lottare ma semplicemente evitare come un fine la lotta distruttiva contro il nemico e contro se stessi. Questo ha un costo altissimo che implica la disponibilità al sacrificio personale. Se la guerra è vendetta non potrà portare  il male minore ma il male peggiore.

Si è verificato in Afghanistan ad agosto e settembre  2021 a ventanni di distanza dalla pretesa vendetta americana con riguardo all’11 settembre del 2001.

Succede in Ucraina nel 2022 dove il violento atto di guerra di Putin  che ha invaso l’Ucraina  sembra vendicare di anni di pesanti infiltrazioni Nato  rischia di provocare la guerra nucleare. Fermo il crimine di Putin e le sue responsabilità di una violenza arrivata troppo presto prima di condannare il responsabile e compromettere le possibilità di mediazione bisogna comprendere la situazione complessiva per cercare veramente la pace: Henry Kissinger, il grande diplomatico americano, nel 2014 in un articolo pubblicato sul Washington Post, scriveva: “Troppo spesso la questione ucraina viene presentata come una resa dei conti: se l’Ucraina si unisce all’Est o all’Ovest. Ma se l’Ucraina vuole sopravvivere e prosperare, non deve essere l’avamposto di nessuna delle due parti contro l’altra: dovrebbe fungere da ponte tra di loro”. E ancora: “L’Occidente deve capire che, per la Russia, l’Ucraina non potrà mai essere solo un paese straniero. La storia russa iniziò in quella che fu chiamata Kievan-Rus… Anche famosi dissidenti come Aleksandr Solzhenitsyn e Joseph Brodsky (che avevano patito molto per la Russia) hanno insistito sul fatto che l’Ucraina fosse parte integrante della storia russa e, in effetti, della Russia”. Ma  la logica vendicativa della Russia si sta estendendo anche all’Ucraina e rischia di provocare  la fine, con la pesante  complicità dei mercanti della guerra.

Poi davanti alla tragedia restano poche profonde parole di un filosofo contemporaneo:  “riconoscere nelle strette storiche l’agnello sgozzato dagli uomini, quale criterio di lettura del presente umano… l’Agnello sgozzato è il Giudizio ed è già pronunciato”(G.Fornari Catastrofi della politica). Nel libro il prof. Fornari spiega con una originale tesi la verità e la complessità dell’11 settembre 2001.  Il criterio della vittima era ben noto a S.Agostino che scrive riguardo a Cristo: “victor et victima, et ideo victor quia victima” (Agostino Confessioni X,43,69 ). Di fronte al fallimento della difesa resta la potenza della Vittima rivelata che nel perdono  rovescia la vendetta come aveva  mostrato Leonardo.

Qui il trailer dello sceneggiato interpretato da Alessandro Preziosi

Il link al film si trova nel post inerente la retorsio argumenti usata dal suo maestro Ambrogio e contiene uno dei migliori video per comprendere la portata del pensiero di Renè Girard, tra gli ispiratori di questo sito web:

24 Un esempio inatteso di argomentazione al cinema: