I limiti nel dubbio ed una efficace operatività silenziosa che asseconda venti particolari…
Mi piace il vento perché non si può comprare (G.Agnelli)
(aggiornamento del 1 settembre 2022)
In certi casi manca la fiducia e la vita sembra sprecata. Ma talvolta altri elementi comportamentali che resistono sembrano sopperire e dare un senso comunque anche alla persona che non ha abbastanza fiducia.
Sul piano letterario nel suo libro Figure del Vangelo l’avvocato Francesco Carnelutti si occupa di Nicodemo, il fariseo che parla di notte con Gesù (Gv. 3).
Insieme a Giuseppe d’Arimatea Nicodemo chiede anche il corpo di Gesù e lo prepara per la sepoltura (Gv 19,6). Michelangelo lo ritrae anche nella famosa Pietà Bandini
Nel suo libro l’avv. Carnelutti ne delinea un tratto negativo. Nicodemo incontra Gesú di notte, di nascosto e quindi sarebbe un uomo limitato dal dubbio e quindi non parteciperebbe pienamente alla vita di fede indicata dal suo maestro. D’altro lato oggi alcuni commentatori hanno sottolineato invece che proprio il carattere nascosto ma efficace della adesione di Nicodemo a Cristo rappresenta una modalità di adesione a Cristo, silenziosa, particolarmente efficace nel mondo contemporaneo che ha bisogno non di solo di trasmettitore di un messaggio ma soprattutto di testimoni viventi, operatori in un silenzio eloquente. In questo modo si supererebbe il pregiudizio e l’ostilità verso il cristianesimo, con la sua misteriosa operatività, ricreativa e silenziosa. Su questo punto sono concordi Paolo VI, Papa Francesco, il fondatore dell’Opus Dei S. Josè Maria Escrivà de Balaguer e anche alcuni comunicatori di formazione personale e valori. Fare (amando) e tacere.
Questo tema è presente anche in Batman begins di Nolan: “… è ciò che fai che ti qualifica”.
Da un lato è vero: c’è bisogno non solo di trasmettitori di un buon messaggio ma soprattutto di testimoni. D’altro lato è anche vero che, di fronte al generale analfabetismo sulle dinamiche comportamentali e sui valori che costituiscono la spiritualità*, anche davanti all’attuale attacco unanime contro il cristianesimo e contro i valori che lo compongono(che poi implica il disinteresse verso la cultura greca e romana), una qualche idea di chiarimento, una minima difesa è necessaria. Non si tratta di invocare una superiorità spirituale, piuttosto, semplicemente, di cercare un equilibrio, custodire un nucleo essenziale e non pensare che l’unica cultura possibile sia solo quella meramente scientista e di segno opposto. Allora colui che è portavoce e portacroce può diventare come una spia in campo nemico, una spia luminosa. Nicodemo nel suo avvicinarsi a Cristo, nel suo dialogo ha contribuito a scolpire la speranza di generazioni di persone che nel rispetto delle altre vogliono essere libere: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. … Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”.
Il fascino del vento ha catturato anche l’avvocato d’Italia, Giovanni Agnelli: “Mi piace il vento perché non si può comprare”. Cosa voglia dire vento nel senso più profondo e spirituale resta tuttavia ancora ignoto ai più, e questo sito web lancia qualche ipotesi fondata sull’antropologia e sulla filosofia più avanzate
Anche Carnelutti è rimasto affascinato dall’immagine del vento, vi è ricorso per cercare un immagine per l’avvocatura, nel suo testamento: “anche l’avvocatura, dopo tutto, è un mistero… Si sono fatti passi giganteschi nello studio della materia. Ma insieme si è ingigantito il mistero del donde viene e dove va. Sono ancora le parole di Cristo che risuonano solenni al nostro orecchio «lo spirito non sai donde viene né dove va» (Francesco Carnelutti, in Vita da avvocato). Alcune Scritture descrivono questo come una brezza che esprime la voce di un silenzio sottile: ascoltandola il profeta Elia riconquista l’equilibrio perduto. Altre Scritture vedono nel vento la riconquista della coscienza delle proprie colpe e la visione di Colui che le perdona. Le ultime sottolineature antropologiche degli ultimi cinquantanni hanno mostrato come il mistero che affascina anche Carnelutti possa essere meglio spiegato. In quel vento ci può essere la voce che normalmente viene maltrattata e messa sotto silenzio. Ma “il nostro coro unanime non può coprire la voce che ci rifiutiamo di ascoltare”(R. Girard). C’è la rivelazione con una luce particolare
E allora se quella invocazione viene raccolta quel vento diventa gagliardo
Allora si ricomprende in modo nuovo anche il tema della fede così presente in Carnelutti che per Calamandrei diventa fede nel diritto. Si riesce ad approfondire cosa voglia dire essere testimoni e custodire un nucleo culturale. Quando si riesce a vedere, dentro la complessità, le vittime. Si tratta di vedere, ascoltare una voce soffocata e prendersene cura. E non è sempre presente interamente in una persona specifica, è talvolta parziale e intermittente
*il tema è peraltro ripreso propositivamente, con efficacia e spesso verità, da molti comunicatori nella formazione personale, come il giurista psicoterapeuta Scardovelli
Applicazioni: Nicodemo ricorda l’importanza di una testimonianza silenziosa e, forse, argomentando anche a contrario dal suo dubbio, di regola, nell’azione, di una risolutezza convinta. Ma non si tratta di qualcosa di genericamente propositivo, è la testimonianza e l’azione verso la vittima innocente
temi: Carnelutti, Nicodemo, testimonianza silenziosa
giorni: 31 agosto
stato: bozza