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77. Nel buio una luce, anche per la migliore difesa

tra Capograssi,  Girard e Dante

(agg.  10 dicembre  2023)

…atti e lampi di visioni… che subito non sono sommersi dalla notte dei fini ordinari, dalla giornata comune… rivelano la profonda realtà del volere, quello che il volere cova, per così dire nel suo segreto, la vita a cui aspira nell’intimità più segreta di se stesso
(G. Capograssi in Introduzione alla vita etica in La vita Etica, p. 156)

Il grande giurista Capograssi enuncia l’aspirazione umana verso una dimensione infinita. Spazi e relazioni possono essere trasformati da una luce che li rivela nella profondità richiesta dall’animo umano intrappolato da complesse situazioni  caratterizzate anche dai propri limiti.  Mi ricordo quando sono diventato procuratore ed ero anche interessato alla spiritualità cristiana, sembravano due linee divergenti, incompatibili e mi chiedevo, in questa oscurità, come comportarmi. Ma sono arrivati doni che mi hanno fatto  sperimentare la profondità dell’esperienza spirituale e le possibilità di una antropologia che sia ponte tra dinamiche umane e possibilità divine. Qui il mio articolo su una rivista:

15 Una ragione in più per il giurista: vedere il profilo della vittima nascosta

Certi doni sono illuminanti, profetici… sono una luce che ci attraversa e ci porta a trasmetterla agli altri… Avevo letto le bozze della traduzione di Vedo Satana cadere come la folgore, la sintesi del più grande antropologo del Novecento, Renè Girard. Incontrai Girard al Giubileo del 2000 e insieme visitammo la chiesa di S.Sabina. Ricordo che con lui manifestai l’entusiasmo per il  modo in cui aveva scritto delle conversioni di Pietro e Paolo. Qui riporto il passo:

Subito dopo il terzo rinnegamento, Pietro sente un gallo cantare, e si ricorda della predizione di Gesù. Solo allora egli si rende conto del fenomeno di folla al quale ha partecipato. Il primo degli apostoli credeva orgogliosamente di essere immune da qualsiasi infedeltà verso Gesù. Lungo tutti i Vangeli sinottici Pietro è lo zimbello inconsapevole degli scandali che lo manipolano a sua insaputa. Rivolgendosi alla folla della Passione qualche giorno dopo, egli insisterà sull’ignoranza di coloro che erano posseduti dal mimetismo violento (imitazione meccanica di un modello già ampiamente imitato n.d.a), e dirà questo con cognizione di causa.

Ravvedimento di Pietro (mosaico di Mario Rupnik)

Nel suo Vangelo Luca, nell’istante decisivo, fa traversare a Gesù il cortile sotto la custodia dei soldati: i due uomini si scambiano uno sguardo che trafigge il cuore di Pietro.

La domanda che Pietro legge in quello sguardo: “Perché mi perseguiti?”, Paolo la sentirà dalla bocca stessa di Gesù: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. Il verbo “perseguitare” è presente anche nella seconda frase di Gesù in risposta alla domanda di Saulo: “Chi sei, Signore? – Io sono Gesù, che tu perseguiti!” (Atti 9, 1-5).

Caravaggio Conversione di S.Paolo

Sono 2 passi straordinari che pongono in rapporto ogni persona con il male che determina, la sua vittima. Poi nell’interpretazione di Girard la Rivelazione è anche perdono, superamento e trasformazione con una forza più grande della violenza. A Roma nel 2000 la moglie di Girard, Marthe, mi donò le cartoline di Caravaggio sulla  conversione di Paolo e sulla  crocifissione di Pietro. Nel 2013 il 18 ottobre giorno di S Luca portai  a Vicenza il prof. Giuseppe Fornari che insegna storia della filosofia medievale e rinascimentale all’Università di  Verona e ha scritto un libro su Caravaggio, (peraltro curatore e traduttore di alcune opere di Girard) a  spiegare Caravaggio  all’Ordine degli avvocati di Vicenza: dentro momenti di massima tensione e violenza si manifesta, nella resistenza, comunque anche una possibilità di superamento della stessa.

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Nel 2014 ci fu la replica della conferenza che ne chiarì meglio sin dal titolo il contenuto: la luce della Giustizia in Caravaggio, il luminoso soccorso possibile. Ne portai un piccolo estratto anche nel carcere di Vicenza.  Nel 2106  lo spirito di quei dipinti, l’antropologia di Girard mi ha spinto a fare un’agenda speciale 2017, con citazioni, creata per giuristi e amici.

Nel  2018 lo stesso Renè Girard è entrato nella collana Giuffrè dei classici del diritto con il volume Origini violente curato dalla stesso Fornari. Il libro mi è stato poi donato alla vigilia di Pentecoste da uno dei direttori della collana, il prof Mercadante,  Presidente della Fondazione Capograssi. Girard mostra  infatti  con una sua ipotesi le origini violente dell’umanità. Poi altri come lui e Capograssi mostrano anche l’apparizione della luce.

Anche nel suo epistolario alla fidanzata. Capograssi commenterà in una lettera, in una lettera alla fidanzata Giulia il comportamento di Pietro,  In un’altra lettera del 13 dicembre 1921,  la singolare staffetta di luce indicata nel Canto II dell’Inferno della Divina Commedia: per soccorrere Dante Maria ispira Lucia che mette in moto Beatrice.

Dante si stupisce di trovar Beatrice che arriva all’inferno per soccorrerlo. La stessa Beatrice enuncia il principio fondamentale:

”Temer si dee solo le cose che possono fare l’altrui male”. Questo principio corrisponde al fondamentale principio giuridico del neminem ledere, un principio accettato anche dai giuristi più formalisti, e parte dall’antico giurista Ulpiano.

San Bonaventura specifica nel suo saggio sulle arti liberali la sorgente delle stesse:  tra le Scritture la Lettera di Giacomo (Gc.1,16) vede Dio come Padre della luce.  Cristina Campo chiarirà il prezzo auto-sacrificale del passaggio della luce: “luce nel linguaggio di Dio significa prova”,  quella che ha attraversato Lucia nel suo martirio ben illustrata da Caravaggio  o S. Orsola

Capograssi nella lettera del 25 gennaio 1923 (alla vigilia della memoria della conversione di S. Paolo) scriveva che “gli antichi, i cristiani… hanno sempre considerato la luce come la più misteriosa manifestazione dell’Essere…, alla luce paragonarono Iddio, il nome di Dio vien dalla radicale (oggi si dice radice) greca “div” che significa splendere” 

Video clip:

Un importante riflessione sulla luce:

Per vedere la Luce occorre fermarsi. Qui l’originale idea di Andrea Bianconi impressa su una poltrona: “siediti per avere un’idea”.

La poltrona  è antidoto contro lo slogan  “avanti sempre avanti” che potrebbe pericolosamente non avere direzione costruttiva  è arrivata anche sul Torrione di Vicenza e poi in piazza ad Arzignano come  opera stabile

Giorni:  quelli particolarmente oscuri, periodi di pandemia (2020-2021);  18 ottobre: S.Luca ; 25 gennaio: conversione di Paolo;  29 giugno: S.Pietro e Paolo; giovedì e martedì della settimana santa, 13 dicembre:  S.Lucia

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