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Fiori a Fatima

L’attualità dell’esperienza e del messaggio  innovativo,  anche costituzionale, di una bambina chiamata Giacinta

 

(aggiornamento 21 febbraio 2022)

il 20 febbraio 1920 è venuta a mancare per la febbre spagnola Giacinta Marto, una bambina che non aveva ancora compiuto 10 anni. Giacinta aveva affermato  di aver visto insieme ad ad  altri due pastorelli la Madonna nel 1917. La sua vita dopo l’apparizione ha avuto un improvviso cambiamento: Giacinta  non cercava piú  il divertimento ma orientava le sue opere a beneficio di altre persone. Lei aveva appreso questo principio nella tradizione religiosa confermata dall’apparizione mariana(“Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell’inferno perché non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro”). Questa epoca ci ha portato grandi comodità ma questo ci rende anche delicati e vulnerabili. Il sacrificio allora aiuta a ritemprare l’uomo. Per questo questo  messaggio  controcorrente non riguarda solo i credenti: nel suo caso Giacinta offriva le sue sofferenze perché altri si convertissero alla sua fede religiosa. Ma qualcosa di simile avviene in altri campi, c’è una legge di sostituzione: una persona si sostituisce ad altri perché soffrano di meno o abbiano beneficio. il principio è stato confermato anche da Viktor Frankl, il grande psicologo sopravvissuto al lager; ha insegnato l’importanza del sacrificio, quando ha visto alcune persone resistere alla  violenza nel campo di concentramento offrendola a vantaggio di un’altra (aveva visto un marito resistere meglio e trovare significato nel campo di concentramento offrendo la sua sofferenza a vantaggio della moglie). Questo  dà un nuovo significato alla propria esistenza. Si tratta di un aspetto praticato dai migliori lavoratori,  sia dipendenti che imprenditori, ed è stato uno dei  segreti del miracolo Nord Est, con una applicazione economica nel senso che qualcuno faticava perché altri, i familiari, ne ricevessero i benefici. Non è il sacrificio degli altri ma il sacrificio di se stessi per gli altri,  come espressione , necessaria in certe circostanze, del vero modo di amarli

Sul piano giuridico la necessità del sacrificio è affermata anche dalla nostra Costituzione: “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”(art. 1). Il mio lavoro si basa sul meccanismo del sacrificio del mio tempo e della mia energia. La retribuzione è l’altro l’autosacrificio di chi vuole far propri gli esiti del mio lavoro. E quando il lavoro è ben orientato non solo è costituzionale ma é anche costitutivo  della propria identità e come un ri-costituente. Tra i giuristi sia Capograssi sia Natalino Irti ( che nel 2022 sul Sole 24 ore sta ripensando il suo nichilismo giuridico) riconoscono per la persona la necessità di un “nucleo di verità e di esigenze costitutive”, riflessi anche nel lavoro.

Giacinta poi sembra aver ricevuto  altri messaggi controcorrente sempre validi non solo per chi ha delle credenze specifiche ultraterrene, ma, fondati  su una loro logica, valida anche per chi sa,  come ha scritto il filosofo Kant, che non si  può utilizzare l’altra persona solo come mezzo. C’è bisogno di ordine. Anche se in una visione laica oggi si vuole  ridimensionare le debolezze umane e una visione ultraterrena,  i 52 milioni di bambini abortiti del 2020 sembrano ricordarci  con gravità il significato e la responsabilitá di certi gesti. Sono fatti per amare, non per uccidere.

 

giorni: 20 febbraio

Applicazioni: per amare certi valori e principi bisognerà rinunciare a molte comodità e rassicurazioni quando il  Governo pretende di dare diritti solo con la rinuncia  dei valori in cui il cittadino  crede secondo il dettato costituzionale e le raggiunte conoscenze scientifiche (come sembra accada a febbraio 2022 con le misure restrittive imposte alle persone solo in Italia e diversamente dagli altri paesi europei)

 

stato: bozza