l’invito dell’antropologo Girard, la possibilità di S.Josèmaria, il martirio del giudice Livatino
Per fare oggi i giuristi in un mondo senza ordine dove vige la regola dello scaricabarile bisogna essere molto determinati e consapevoli del valore del proprio lavoro(forse in parte trasmissibile nella sua forza originale) e del proprio limitato tempo. Per trovare un fondamento e orientamento ho scritto vari post: tra gli altri qui, basta leggere l’abstract, e qui

Si appoggiano alla teoria dell’antropologo Girard (poi entrato tra i classici del diritto). Nel link qui è spiegato quando e come ha espresso la sua teoria ad un gruppo ristretto di studiosi con una sorprendente sottolineatura sul valore di certi testi emarginati dalla cultura dominante. Qui sotto ricordo invece quale sia stata la inattesa conseguenza che, per l’antropologo, poteva portare al comportamento umano:
- un invito autorevole ad un atteggiamento nuovo ed antico, dal più autorevole antropologo del Novecento
Girard durante l’incontro con questi studiosi, dopo aver esposto la sua autorevole teoria sulla forza del potere rivelativo interno alle Scritture giudaiche cristiane (mostrare e difendere vittime nascoste) capace di illuminare le relazioni umane, diede un’altra risposta gagliarda ad una domanda precisa. Riporto qui le parole di un testimone: “Come prevedibile, il panorama che Girard aveva illustrato ai presenti era sconvolgente e su questo sfondo la sua valutazione illuminante del frangente storico e culturale contemporaneo era di particolare interesse. Così qualcuno chiese a Girard: “Dato tutto quello che ha affermato, che cosa possiamo fare?”Nel rispondere, René fu gentile, paziente ed umile. La sua risposta fu qualcosa di simile: “E’ naturalmente un problema enorme e non si presta ad essere risolto facilmente. Ognuno di noi è chiamato a svolgere compiti differenti, quindi forse ciascuno dovrebbe iniziare a cercare prima di tutto la santità personale“. Non potevo credere alle mie orecchie. Studiosi biblici, la cui disciplina per secoli aveva dovuto guadagnarsi il favore del mondo accademico secolare rinunciando a priori a qualsiasi preconcetto religioso, stavano ricevendo ora raccomandazioni sul valore pratico della santità personale” (Gil Bailie intervista a Ignatius Insight)
Sulla possibilità di vivere concretamente la santità dentro il lavoro si veda questo video illuminante di S. Josèmaria Escrivà De Balaguer:
Per i giuristi: Per realizzare la santità dentro l’esperienza giuridica si veda, all’estremo, l’esempio eroico di un martire della Giustizia, il Giudice Rosario Livatino che è come avesse dettato, dal Cielo, uno dei migliori discorsi di Papa Francesco.
- Per realizzare una santità quotidiana ognuno conosce i comportamenti di alcuni colleghi che realizzano momenti di Grazia (o pienezza qualora si escluda una terminologia sacra) nelle loro zone di competenza e specialità. Quando restano in contatto con la ratio dell’esperienza giuridica, cioè, sviluppando la teoria di Girard, la difesa di alcuni profili (aspetti) di vittima innocente che si trovano nell’assistito. Ascoltando una voce che cerca aiuto possono ascoltare e vedere se si può dare una risposta, con amore e quindi attenzione. E riescono ad essere se non effettivi almeno affettivi (secondo l’idea del cardinale Coccopalmerio).
Qui un invito alla santità dal filosofo del diritto Capograssi, tratto dal suo carteggio con la fidanzata:
"... tutti i santi, Giulia mia, hanno per centro della loro vita,
e per luce della loro visione della vita, l'amore.
L'amore fa il santo: con l'amore
si distacca dalle vicende esteriori...
ne è totalmente libero...
sente terribilmente tutte le tristezze
e qualche passione (altrimenti la santità
non sarebbe lotta, come è...”)

Giorno: 1 di novembre, 26 giugno in ricordo di S. Josèmaria Escrivà De Balaguer
Video:
Stato del post: bozza da correggere e completare